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La corsa della speranza da Mugunda all'Italia

Francis e Samuel con, al centro, il loro coach

La corsa della speranza da Mugunda all'Italia

L'ultima fatica di don Romano Filippi, il papà del Mutitu Water Project, è la creazione di un centro sportivo nella sua parrocchia a 200 chilometri da Nairobi. Due atleti sono stati per 45 giorni nel nostro paese, cogliendo un successo dopo l'altro.

Non è mai troppo tardi. Dopo 43 anni da missionario in Kenya, in cui si è fatto promotore di innumerevoli progetti per la promozione del diritto all’istruzione, alla salute e all’acqua, don Romano Filippi, il “papà” del Mutitu Water Project, si è dato alla corsa. Non lui in prima persona, ovviamente, ma attraverso la creazione di un centro sportivo a Mugunda, la parrocchia 200 chilometri a nord di Nairobi dove presta servizio. Due portacolori del centro tra settembre e ottobre sono stati in Italia, ospiti della diocesi di Concordia-Prodenone, mietendo un successo dopo l’altro nelle varie competizioni in cui sono stati impegnati.

“In Kenya - racconta don Romano - attività come calcio, pallavolo e, soprattutto, atletica hanno un grande seguito. E proprio partendo dal valore aggregante ed educativo dello sport abbiamo iniziato a progettare il centro. Il sogno è quello di costruire una pista d’atletica regolamentare, un centro d’allenamento che richiami i migliori atleti a livello nazionale e internazionale, un po’ come avviene a Eldoret e Iten, i due training center per maratoneti più famosi del Kenya e forse del mondo”.

Se le infrastrutture sono ancora sulla carta, sul versante umano, è il caso di dirlo, si corre veloci: il nucleo iniziale di cinque atleti è cresciuto rapidamente, tanto che ora il team conta una quarantina di elementi. I due atleti arrivati in Italia, Samuel Kariuki e Francis Waithaka (accompagnati dal coach Charles Muriithi), sono stati per 45 giorni testimonial di questa iniziativa nel nostro paese. Testimonial estremamente validi, viste le loro performance sportive. In poche settimane si sono classificati al primo (Samuel) e al secondo posto (Francis) sia al giro podistico di Pordenone che alla maratonina di Forte dei Marmi. Alla maratona dei Borghi, sempre a Pordenone, sono arrivati secondo e quinto. Samuel Kariuki si è aggiudicato il terzo posto anche alla “Bibione is surprising run”, gara internazionale sulla distanza di 16 chilometri, mentre all’appuntamento più prestigioso, la Venice Marathon, ha dovuto alzare bandiera bianca dopo 30 chilometri, quando comunque era ancora al quinto posto provvisorio, in gruppo con i migliori.

“Samuel e Francis - sottolinea don Romano - hanno fatto davvero un grande onore al nostro centro. Ma al di là del dato agonistico, il centro sportivo è il fulcro di attività ludiche e ricreative che coinvolgono tutta la popolazione: abbiamo coinvolto le scuole e organizzato tornei di ogni tipo, compresa una gara di corsa aperta a tutte le categorie, uomini, donne, bambini e ragazzi di ogni età. Un modo in più per motivare i più giovani a rimanere qui, senza imbarcarsi in trasferimenti spesso senza futuro verso Nairobi o le altre grandi città. È questa la corsa più difficile, ma anche la più importante”.

Notizia del 27/10/2014


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