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Il Cesvitem Perù in lotta contro l'anemia infantile

Parte la raccolta fondi per una campagna pilota di prevenzione, diagnosi e cura che coinvolgerà 130 bambini tra i 3 e i 12 anni. La dottoressa Jessica della nostra sede di Trujillo spiega i perché del progetto.

Dopo la felice conclusione del progetto Guarderia Moche, il Cesvitem Perù torna in campo con un nuovo progetto in difesa dei diritti dei bambini delle periferie di Trujillo. L’ambito d’intervento, questa volta, è strettamente sanitario: una campagna pilota di prevenzione, diagnosi e cura dell’anemia infantile, che vedrà coinvolti 130 bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, appartenenti a tre clubes de madre del distretto de La Esperanza (Ana Harvis 2, Vírgen de la Medalla Milagrosa e Nuestra Señora de las Mercedes).

“Nel nostro paese - spiega la dottoressa Jessica Del Aguila, responsabile dell'Area sanitaria della nostra sede peruviana - l’anemia colpisce il 37,2% dei bambini sotto i cinque anni, con punte di oltre il 60% nella fascia 0-3 anni. Oltre la metà dei casi sono riconducibili a carenza nutrizionale, ovvero alla mancanza di quantità adeguate di ferro nell’alimentazione quotidiana. In questo senso i minori più a rischio sono i figli di donne con un basso tasso di scolarizzazione e appartenenti ai nuclei famigliari più poveri: in pratica condizioni di povertà, associate a scarse conoscenze e cattive abitudini alimentari, limitano il consumo di alimenti ricchi di ferro o di vitamina C, sostanza che facilita l’assimilazione del ferro”. Per questo motivo al progetto darà un’importante contributo anche l’Area alimentare, che già oggi, attraverso le mense dei clubes de madres e il progetto di sostegno a distanza Pininos, serve ogni anno oltre 180 mila pasti. La campagna si aprirà infatti con tre seminari di sensibilizzazione, rivolti alle madri dei beneficiari e al personale dei clubes coinvolti, organizzati in collaborazione con Elizabeth Sernaqué, la nutrizionista di Pininos.

“Nella seconda fase - prosegue Jessica - i beneficiari saranno sottoposti a misurazioni antropometriche per la valutazione dello stato nutrizionale e a specifici esami ematici per identificare eventuali casi di anemia e il grado di severità della patologia. I bambini che risulteranno anemici, con il consenso delle rispettive famiglie, saranno quindi sottoposti per 12 settimane a una terapia suppletiva a base di ferro per via orale “.

La campagna rientra nelle linee strategiche del Ministero della Salute peruviano, che ha inserito la lotta all’anemia infantile tra gli obiettivi prioritari. “Per quanto infatti si tratti di una patologia facilmente curabile, le sue conseguenze sullo sviluppo fisico e cognitivo dei bambini possono essere particolarmente deleterie. Diversi studi dimostrano come la denutrizione e il deficit di micronutrienti (in primis il ferro) influiscano negativamente sul profitto scolastico, limitando le capacità di apprendimento del bambino, e sulle capacità di risposta dell’organismo alle malattie, incrementando i tassi di morbilità e mortalità infantile”.

Il progetto avrà una durata di 4 mesi e mezzo, per una spesa complessiva di 7.980 euro (vedi dettagli in basso). Sulla base dei risultati ottenuti si valuterà la possibilità di estendere la campagna anche agli altri club de madres coinvolti in nel Progetto Pininos.

Notizia del 23/01/2012


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