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Kenya, la nostra prima volta on the road

Foto di AdamCohn da flickr.com

Kenya, la nostra prima volta "on the road"

Dopo sedici anni di iniziative nelle aree rurali del Kenya, ecco il primo progetto Cesvitem con i ragazzi di strada: attività di bachicoltura e di coltivazione in serra in collaborazione con un centro di recupero di Nairobi

Quando si parla d’Africa, una delle “cartoline” più tipiche e drammatiche è quella dei ragazzi di strada. E quando si parla di ragazzi di strada, automaticamente il pensiero va alle immense baraccopoli di Nairobi, simbolo loro malgrado degli abissi di povertà in cui vivono milioni di persone in tutto il mondo. Quest’anno anche il Cesvitem scende in questi abissi, rafforzando il legame con un paese, il Kenya, dove siamo presenti dal 1994. Ma se finora le nostre attività si erano concentrate nelle zone rurali, ora, per la prima volta, collaboreremo ad un progetto in area periurbana: l’avvio di attività di bachicoltura e di coltivazione in serra all’interno di un centro per ragazzi di strada.

Nostra compagna di viaggio in questa nuova avventura sarà la Kwetu (“la nostra casa” in swahili) Home of Peace, un centro per il recupero dei ragazzi di strada attivo dal 1993 a Nairobi South C, uno dei distretti periferici della capitale keniana, e gestito dalle Sorelle dell’Assunzione di Eldoret. “Si stima che in Kenya - sottolinea suor Angela Adhiambo, la direttrice del Centro - ci siano 2,4 milioni di orfani nella fascia di età 0-14 anni. Ma i bambini in condizioni di disagio sono molti di più: negli ultimi anni c’è stato un aumento senza precedenti del costo della vita, dei livelli di povertà, dell’abuso di droghe e alcol, che ha disgregato la tradizionale famiglia allargata in grado di accogliere i bambini rimasti per qualsiasi motivo soli. Oggi molti adulti non sono in grado di mantenere le loro famiglie e finiscono per essere indifferenti alle sorti dei loro figli, se non addirittura per abusarne in vario modo. Per molti minori l’unica via di fuga è la strada: in Kenya ci sono almeno 300 mila bambini di strada, concentrati per la maggior parte nelle periferie di Nairobi”.

La Kwetu Home è impegnata in prima linea in questa battaglia, accogliendo in media ogni anno 130 ragazzi tra gli 8 e i 14 anni. In media ogni anno 25 ragazzi completano il programma di recupero e tornano nelle loro famiglie. Ma la domanda di intervento aumenta in continuazione. Per questo la Kwetu Home ha progettato la costruzione di una nuova sede a Ruai, a 15 chilometri dalla città. “Qui - spiega sister Angela - troveranno posto un Centro educativo, con un asilo e una scuola primaria, e un centro di formazione professionale: l’istruzione per questi ragazzi è fondamentale, una carta da giocare per costruirsi un futuro e star lontano dalla strada”. 

In questo contesto si inquadra il progetto in collaborazione con il Cesvitem: gli ampi spazi della nuova sede di Ruai permettono infatti l’avvio di attività agricole, in particolare di bachicoltura (con parallela coltivazione di gelsi, le cui foglie rappresentano l’alimento base dei bachi) e di due serre da 120 metri quadrati l’una per la coltivazione di ortaggi. Tali attività  da un lato forniranno nuove opportunità formative ai ragazzi ospiti, dall’altro aumenteranno le risorse disponibili per il Centro, aspetto questo non secondario visto il continuo aumento del costo della vita in Kenya. Se i bachi da seta prodotti avranno uno sbocco di mercato garantito, grazie alla collaborazione con l’agenzia governativa Icipe che acquisterà tutta la produzione, gli ortaggi saranno utilizzati per coprire il fabbisogno delle mense del Centro, mentre il surplus potrà essere venduto sui mercati locali. “Ma la cosa più importante - conclude sister Angela - è che ogni anno 60 dei nostri ragazzi parteciperanno a queste attività: riceveranno una formazione specifica e acquisiranno competenze per avviare attività in proprio e dire definitivamente addio alla strada”.

Notizia del 24/11/2010


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