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Acqua pubblica, l'avventura comincia da 1,4 milioni di firme

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Acqua pubblica, l'avventura comincia da 1,4 milioni di firme

Depositate in Cassazione le firme per i tre referendum contro la privatizzazione delle risorse idriche. Un grande risveglio democratico che ora punta a portare almeno 25 milioni di persone alle urne nel 2011

Il 19 luglio, dopo tre mesi di fervente attività in tutta Italia, il Comitato promotore dei Referendum per l'acqua pubblica ha depositato presso la Corte di Cassazione 1.401.492 di firme raccolte per ciascuno dei tre quesiti referendari proposti.

Tra le otto persone scelte dai promotori per la consegna delle firme c’era anche il presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi Guido Barbera. “Un milione e quattrocentomila firme: questo dato consegna il referendum per l'acqua pubblica alla storia di questo paese. In tre mesi abbiamo raccolto il maggior numero di firme rispetto a tutte le altre esperienze referendarie italiane. Con il migliore dei presupposti possibili comincia da qui l’avventura, un lungo percorso che ha come prossima tappa 25 milioni di votanti nel 2011. Per alcuni sono solo numeri, per noi sono la storia del nostro futuro”.

“Solidarietà e Cooperazione Cipsi - prosegue Barbera - è tra i promotori dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua ed è da oltre vent'anni impegnato su questa tematica, promovendo il valore della risorsa idrica come bene comune e diritto umano universale e inalienabile. L’acqua è un diritto di tutti, e deve essere a gestione pubblica. Siamo estremamente soddisfatti dell’enorme risposta arrivata dai cittadini e dalla società civile italiana su questo tema, che riguarda il futuro di tutti. Una grande mobilitazione, un grande segnale di civiltà e di cittadinanza responsabile, che siamo convinti verrà suggellato il prossimo anno dalla partecipazione di tante persone al voto referendario”.

La prossima sfida che il Comitato promotore ha dinnanzi a sé è appunto quella di portare almeno 25 milioni di italiani a votare tre “sì” la prossima primavera, quando si terrà il referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici. Un risultato che oggi, alla luce del “risveglio democratico” a cui si è assistito negli ultimi mesi, sembra assolutamente raggiungibile. Dal 24 aprile scorso la raccolta firme, oltre a coinvolgere 1,4 milioni di cittadini, ha infatti visto impegnati su tutto il territorio italiano migliaia di volontari, che hanno organizzato banchetti, manifestazioni, dibattiti, spettacoli. Un vero e proprio popolo dell’acqua che ha animato anche la giornata del deposito delle firme, con un grande ritrovo a Piazza Navona per festeggiare l’importante traguardo raggiunto.

“Adesso - sottolineano dal Comitato promotore - chiediamo al Governo di emanare un provvedimento legislativo che disponga la moratoria degli affidamenti dei servizi idrici previsti dal decreto Ronchi almeno fino alla data di svolgimento del referendum. Chiediamo inoltre alle amministrazioni locali di non dare corso alle scadenze previste dal Decreto Ronchi. Un milione e quattrocentomila firme rappresentano una delegittimazione di qualunque scelta tesa ad applicare il decreto, a maggior ragione per quelle amministrazioni che vogliono addirittura anticiparne le scadenze”.

Notizia del 19/07/2010


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