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Dal G8 nessuna garanzia per il diritto all'acqua

Non è stata accolta la lettera-appello promossa dal Contratto mondiale sull'acqua e sottoscritta dai premi Nobel e Oscar italiani e da oltre cento rappresentanti della società civile

Nulla di fatto. Nell’accordo per l’Africa siglato nel corso del G8 de L’Aquila ancora una volta non viene riconosciuto il diritto all’acqua, non vengono stanziate risorse aggiuntive e non si smentisce la strategia di affidare al mercato finanziario l’accesso all’acqua per tutti.

"L’accordo sull’acqua - dichiara Emilio Molinari, presidente del Comitato italiano per il contratto mondiale sull’acqua -, sottoscritto dai paesi del G8 con alcuni leader africani (Egitto, Algeria, Angola, Nigeria, Senegal, Sudafrica Libia ed Etiopia), non introduce nessuna novità, non assume impegni precisi, né ha accolto le proposte contenute nell’appello del Comitato italiano al presidente Obama sottoscritto dai premi Nobel Rita Levi Montalcini e Dario Fo, dai premi Oscar Nicola Piovani e Bernardo Bertolucci e da più di un centinaio di uomini e donne della cultura e società civile italiana".

Nulla di nuovo anche rispetto alle strategie con cui si pensa di garantire l’acceso all’acqua di buona qualità e ai servizi sanitari per le popolazioni africane più povere. Si adottano, infatti, gli stessi meccanismi - il coordinamento dei donatori internazionali, la mobilitazione degli investimenti necessari alla costruzione delle infrastrutture tramite i mercati finanziari, le partnership pubblico-private - già previsti per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e dimostratisi fallimentari nel tentativo di dimezzare entro il 2015 il numero di persone prive di accesso all’acqua.

Delude inoltre il fatto che il tema dell’acqua previsto nell’agenda del G8, sia stato discusso solo limitatamente al problema dello sviluppo e della lotta alla povertà nel continente africano: la crisi idrica mondiale e il diritto all’acqua, con i conseguenti impegni finanziari, non sono stati inseriti tra le priorità dell’agenda della quindicesima Conferenza dell’ONU sul Clima, che si terrà il prossimo novembre a Copenhagen.

Nessun diritto in più, né goccia d’acqua garantita per gli assetati del mondo che avrebbero richiesto dal vertice dell’Aquila l’assunzione di impegni più mirati e l’avvio di un nuovo percorso nelle strategie da adottare per contrastar, a partire da Copenhagen, povertà e cambiamenti climatici.

Si può continuare a sottoscrivere l'appello inviando l'adesione al Comitato Italiano per un Contratto mondiale sull'acqua all'indirizzo info@contrattoacqua.it.

Notizia del 10/07/2009


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