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L'ottava meraviglia di Liliana

Liliana con mamma Elena e papà Rafael

L'ottava meraviglia di Liliana

Il 24 maggio Liliana Benjamina Machuca Urquiza si è laureata in Contabilità all'Universidad Cesar Vallejo di Trujillo, divenendo l'ottava beneficiaria dei nostri progetti di sostegno a distanza a raggiungere questo traguardo. Il giusto premio per una ragazza con idee chiare e un'incredibile tenacia.

Borse Futuro colpisce ancora. La nostra iniziativa a sostegno degli studenti universitari in Perù e Mozambico festeggia infatti una nuova laurea. Il 24 maggio Liliana Benjamina Machuca Urquiza si è laureata in Contabilità all’Universidad Cesar Vallejo di Trujillo, divenendo l’ottava beneficiaria dei nostri progetti di sostegno a distanza a raggiungere questo traguardo. Il giusto premio per una ragazza che non ha mai smesso di puntare in alto. O, per dirla con le sue parole “che non si è mai stancata di lottare per i suoi sogni”.

Ventidue anni, di cui gli ultimi sedici vissuti all’interno dei progetti Cesvitem. E ora un futuro luminoso tutto da scrivere. “Ho scelto di studiare contabilità perché in Perù la domanda per questo tipo di professionisti è molto alta. Mi piacerebbe entrare nel Ministero dell’Economia, meta che richiede una solida preparazione accademica e uno sforzo non indifferente. Oppure aprire uno studio di consulenza contabile tutto mio. Ma qualunque sarà la mia posizione, voglio essere una lavoratrice con una morale integra, che porta avanti il suo lavoro con etica e passione. E soprattutto vorrei trovare modo di fornire un appoggio a ragazzi che non hanno risorse per studiare, ma sono pervasi da una motivazione molto forte, esattamente come lo sono stata io”.

Le motivazioni, a Liliana, non sono mai mancate. “Per me studiare è ciò che di meglio possiamo fare nella nostra vita. La conoscenza ti apre le porte verso grandi opportunità che una ragazza come me non si sarebbe mai immaginata. Sono nata in una zona in cui povertà e delinquenza hanno il sopravvento, in particolare sui giovani. Da quando sono una bambina sono convinta che l’unico modo per andare avanti sia studiare ed essere una professionista con mete e convinzioni ben precise”.

Anche il fatto di essere una ragazza, in una realtà ancora dominata dalla subcultura del machismo, è diventato col tempo un ulteriore stimolo a dare sempre il meglio di sé. “Le idee e i pregiudizi della gente non mi hanno mai spaventato. Faccio un esempio: nel mio quartiere c’è molta delinquenza e i giovani non hanno voglia di studiare, ma io mi sono sempre sentita diversa e ho sempre negato questo tipo di vita, preferendo lo studio come mezzo per diventare una persona migliore. La mia fiamma è sempre stata quindi la volontà di essere diversa dalla maggioranza. Lo stesso vale per il mio essere donna, le discriminazioni non mi hanno mai spaventato. Anzi, il fatto di essere una delle studenti migliori, sia alle superiori che all’università, mi ha caricato di una motivazione in più: mi sono sentita una sorta di portavoce di tutte le ragazze peruviane, con la responsabilità di dimostrate a tutti che anche noi donne abbiamo grandi qualità e una forte capacità intellettiva. Le difficoltà si sono sempre presentate, ma la mia voglia di andare avanti mi ha fatto oltrepassare ogni ostacolo”.

“Il domani non mi spaventa, anzi. Adesso sento di essere ancora più determinata e sicura sulla strada verso i miei sogni e i miei obiettivi. Con una laurea in mano sarà molto più facile trovare un lavoro stabile, qui in Perù è raro che ci sia qualcuno che ha studiato tanto. Sono certa che con qualche sforzo in più riuscirò a farmi notare e a dimostrare tutte le mie capacità, dovrò fare ancora molti sacrifici, ma sono certa del fatto che nella vita niente è impossibile, bisogna solo metterci dedizione, sforzo e un po’ di fiducia in Dio. E tutto andrà per il meglio”.

Notizia del 25/05/2016


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