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Buon compleanno referendum!

Manifestazione del Coord Romano Acqua

Buon compleanno referendum!

Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dei referendum che nel 2011 videro una schiacciante maggioranza di italiani schierarsi in difesa dell'acqua pubblica. Riflessione sulla strada fatta e su quella (ancora tanta) che manca.

Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dei referendum per l’acqua pubblica: era infatti il 12-13 giugno del 2011 quando una schiacciante maggioranza di italiani voto a favore dell’acqua bene comune e contro qualsiasi tentativo di mercificazione. Uno straordinario evento democratico, da ricordare e rilanciare, perché la strada per vedere rispettati gli esiti di quel voto è ancora lunga.

Non a caso il popolo dell’acqua, in questi due anni, non è certo rimasto a guardare. Dalla campagna di obbedienza civile “Il mio voto va rispettato” alle manifestazioni nazionali, passando per i diversi percorsi di ripubblicizzazione aperti nei territori, sono state davvero tante le iniziative per chiedere l’attuazione del referendum. Con un valore che va persino oltre la lotta per l’acqua pubblica. Come da sempre sostiene il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, il rispetto dell'esito referendario non può essere in nessun caso considerata mero adempimento tecnico, bensì elemento sostanziale di rispetto del voto democratico della maggioranza assoluta del popolo italiano. Perché, come recita uno degli slogan più celebri del movimento, si scrive acqua, ma si legge democrazia.

“Questo secondo compleanno - sottolinea il presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi Guido Barbera - è una celebrazione malinconica. Il voto dei 27 milioni di cittadini italiani non è stato considerato adeguatamente: oggi in Italia dobbiamo rimettere l’acqua e la democrazia al centro dell’attenzione politica. Enunciazioni referendarie come “l’acqua non è una merce e sulla gestione dell’acqua non si può fare profitto” sono rimaste inevase”. Continua Barbera: “Manca una legge quadro di riferimento, e si rischia che l’acqua torni sotto il dominio dei mercati finanziari e delle imprese private multinazionali. Per questo le associazioni di Solidarietà e Cooperazione Cipsi (tra cui il Cesvitem, ndr) fanno appello al Parlamento ed al Governo Letta affinché mettano l’acqua come priorità nell’agenda politica italiana, nel rispetto dei referendum”.

Notizia del 13/06/2013


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