Progetto Ntwanano

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Origine dell'iniziativa

Il progetto di sostegno a distanza Ntwanano è stato avviato nel 1994 da Kulima, una delle più importanti ong mozambicane, a Polana Caniço, uno dei quartieri più poveri delle periferie di Maputo, la capitale del Mozambico. Dal 1999 il progetto è promosso in Italia dal Cesvitem.

“Ntwanano” in lingua shangana significa “comprensione”: il nome è stato scelto direttamente da alcuni dei primi beneficiari del progetto, ad indicare come si possa uscire dalla povertà solamente attraverso una maggiore comprensione del mondo, mediante un rafforzamento dell’educazione e del tasso di scolarizzazione delle nuove generazioni.

Col passare degli anni, Ntwanano ha ampliato il suo raggio d’azione, coinvolgendo minori residenti anche in altri bairros periferici della città e della provincia di Maputo. Attualmente il progetto dispone di cinque centri polifunzionali, localizzati in altrettanti quartieri (Polana Caniço, Magoanine, Khongolote, Maxaquene e Catembe), che fungono da luogo d’incontro dei beneficiari per l’implementazione della maggior parte delle attività progettuali.

Ntwanano beneficia nella maggior parte dei casi minori con un’età compresa tra i 4 e i 18 anni che vivono in condizioni di particolare disagio socio-economico (minori orfani, minori con entrambi i genitori disoccupati oppure appartenenti a famiglie numerose e con basso reddito). Vengono tuttavia aiutati anche giovani maggiorenni che sono stati costretti a interrompere i loro studi (per problemi economici, di salute o familiari) e che sono interessati a completare il loro percorso scolastico.

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