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I sorrisi di Girl Power

I sorrisi di Girl Power

Una narrazione che parte dalle titubanti fasi iniziali prima di arrivare alla svolta per molte delle beneficiarie, l’ultimo aggiornamento del progetto Girl Power in Tanzania

Il progetto portato avanti grazie all’impegno del partner locale EFA (Equality for all), del Cesvitem e finanziato dall’Otto per Mille della Tavola Valdese, Girl Power si sta oramai concludendo e i risultati arrivati questo mese non possono che renderci soddisfatti. Dopo aver costruito dieci porcilaie con lo scopo di permettere l’autofinanziamento della realtà locale, l’iniziativa ha individuato una serie di beneficiarie dirette sulla base delle loro esigenze, aspettative e necessità.  Delle 16 donne e ragazze supportate, tutte a rischio prostituzione, quattro hanno ricevuto delle borse di studio per poter riprendere la scuola, cinque delle macchine da cucire per avviare delle proprie microimprese così come altre sette, le quali hanno però ottenuto dei capitali da investire in piccole iniziative di vendita di ortofrutta.

I progressi delle donne coinvolte in questo programma di sviluppo sono arrivati al Cesvitem proprio in questo mese, spediti dalla rappresentante di EFA, Lilian, la quale ha voluto riassumere tutti i passi del processo in un’unica e commovente lettera. Dalla diffidenza iniziale delle donne selezionate alla loro incredulità durante la consegna dei capitali e dei materiali. Dall’avvio dei loro primi passi al raggiungimento dei loro traguardi. Possiamo dirlo, la vita di quasi tutte si è letteralmente trasformata.

Delle quattro ragazze che hanno ripreso gli studi, tre risultano tra le migliori delle loro classi, la quarta se supererà gli ultimi esami della scuola secondaria potrà addirittura accedere all’università l’anno prossimo.
Tra le sette donne che avevano ricevuto il capitale da investire nel business del commercio ambulante di ortaggi, sei ce l’hanno fatta e sono riuscite a cambiar vita. Ora rappresentano uno straordinario esempio positivo per tutto il loro villaggio. L’ultima sta ancora faticando, ma racconta di essere comunque soddisfatta dei piccoli passi finora raggiunti.
Valutando infine le condizioni delle ultime cinque che avevano ricevuto le macchine da cucire, tre di queste sono attualmente operative e occupate, le ultime due invece purtroppo non sono riuscite a sottrarsi al loro mondo. Lilian e le sue operatrici le stanno comunque seguendo, nella speranza di recuperarle.

Il progetto si è comunque rivelato un successo e lo dimostrano anche fonti video e fotografiche che EFA ha allegato al suo rapporto. Girl Power ha dimostrato che a volte anche in un paese dalle condizioni disperate come la Tanzania, con tanta volontà e la giusta spinta, è possibile ritornare a una vita dignitosa, un futuro più umano e più giusto.

Notizia del 06/03/2019


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