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Il Progetto Amaranto sbarca all'Expo

L'iniziativa promossa in Argentina da un consorzio di ong italiane, tra cui il Cesvitem, è tra le vincitrici del concorso internazionale Feeding Knowledge: sarà presentata con gallerie fotografiche e conferenze all'esposizione di Milano. Una soddisfazione nel segno della democrazia del cibo e della tutela della biodiversità.

All’Expo di Milano ci sarà anche un piccolo pezzo di Cesvitem. Tutto merito del Progetto Amaranto, promosso tra il 2009 e il 2013 nella provincia di Salta, nel nord dell’Argentina, da un consorzio di ong italiane, guidato da Solidarietà e Cooperazione Cipsi e comprendente appunto anche la nostra associazione. L’iniziativa è infatti una delle 18 vincitrici del concorso internazionale Feeding Knowledge, dedicato alle buone pratiche sostenibili per la sicurezza alimentare, e sarà presentata all’esposizione universale attraverso una galleria fotografica e conferenze di approfondimento.

Una bella soddisfazione per un’iniziativa che ha coinvolto ben 1.780 famiglie residenti in aree rurali e periurbane, reintroducendo la coltivazione dell’amaranto, uno pseudo-cereale autoctono dell’America centro-meridionale dalle eccellenti proprietà nutritive. Oltre a promuovere la coltivazione e il consumo domestico, si era arrivati a creare una cooperativa di piccoli produttori agricoli, denominata significativamente “Esperanza”, a cui è stata affidata la gestione di un impianto di trasformazione dell’amaranto costruito, sempre con i fondi del progetto, a Gral Güemes: in questo modo è stato possibile chiudere la filiera produttiva locale, fornendo un mercato sicuro ai soci produttori e uno sbocco commerciale al prodotto lavorato.

Il Progetto Amaranto, cofinanziato dal Ministero Affari Esteri e dalla Fondazione Cariplo, aveva già riscosso un notevole successo in loco, venendo dichiarato “progetto di interesse nazionale” da parte della Camera dei Deputati argentina. Ora, a dargli ancora maggior lustro, arriva questo nuovo riconoscimento a livello internazionale. “Siamo felici - commenta Guido Barbera, presidente del Solidarietà e Cooperazione Cipsi - di questo riconoscimento al lavoro svolto con tanto impegno in Argentina. Un lavoro che auspichiamo possa contribuire affinché l’Expo raggiunga il suo risultato essenziale. Come ha affermata Vandana Shiva, la celebre ambientalista indiana, l’Expo rischia di essere una vetrina dello spreco o, peggio ancora, occasione per vicende di corruzione e di cementificazione del territorio. Al contrario, sottolinea sempre Shiva, l’esposizione universale avrà un senso solo se vi parteciperà chi s’impegna per la democrazia del cibo, per la tutela della biodiversità, per la difesa degli interessi degli agricoltori e delle loro famiglie, e di chi il cibo lo mette in tavola. Siamo lieti di portare all’Expo un’iniziativa come il Progetto Amaranto che è stata pensata e realizzata proprio su queste basi e su questi valori”. 

Notizia del 25/02/2015


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