Trivellatori manuali all'opera!
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Pozzi Ciad, via con la trivellazione manuale
Buone notizie da Fianga: la sperimentazione della nuova tecnica di scavo dei pozzi ha avuto successo. Un'alternativa rapida ed economica per il diritto all'acqua.
Sperimentazione riuscita. Il Progetto Pozzi Ciad, l’ultima iniziativa solidale lanciata in casa Cesvitem, potrà contare anche sull’innovativa tecnica di trivellazione manuale. Ce lo ha comunicato via mail da Fianga don Stefano Bressan, il referente del progetto all’interno dell’equipe di missionari della diocesi di Treviso, che era venuto a farci visita la scorsa estate durante un periodo di riposo in Italia. “A metà settembre sono tornato in Ciad - racconta don Stefano - e ai primi di ottobre abbiamo riunito il comitato che gestisce il progetto, formato dai rappresentanti delle sei parrocchie della missione. Poco prima della mia partenza per l’Italia avevamo provato a scavare un pozzo con la trivellazione manuale: nell’incontro di ottobre abbiamo verificato il buon esito della sperimentazione, quindi ora siamo pronti a partire”.
L’innovazione, suggerita dal Cesvitem sulla base delle esperienze di altre ong impegnate nello scavo di pozzi in Africa, non è da poco. Finora i pozzi erano scavati o a mano (con tempi molto lunghi) o con trivellazione meccanica (con costi elevati a causa della necessità di far intervenire una ditta specializzata). Con la trivellazione manuale la musica cambia completamente. “Calano sensibilmente i tempi di realizzazione: salvo rotture, bastano da uno a tre giorni. E calano di conseguenza i costi. Bastano circa 1200 euro, di cui 300 vengono messi dal villaggio come contributo comunitario”. Una piccola rivoluzione che ha già suscitato notevoli entusiasmi, se è vero che nel giro di poche settimane ben sette comunità hanno fatto richiesta di un pozzo versando il relativo contributo.
“Abbiamo già acquistato - spiega don Stefano - l’attrezzatura necessaria per questo tipo di interventi, con una spesa di circa 2500 euro. Ma stiamo fortemente lavorando anche sul lato umano. Abbiamo trovato un’importante sostegno in Aladji, un commerciante che ha collaborato in passato con la cooperazione tedesca, dalla quale ha ricevuto l’incarico di seguire la manutenzione dei 260 pozzi realizzati negli anni nella prefettura di Fianga. Ci ha assicurato un aiuto durante le prime installazioni, in modo da permettere alla nostra squadra di operai di prendere confidenza con il lavoro. La cosa più importante è che la manutenzione e l’assistenza sarà in loco, a Fianga, con tempi brevi e spese contenute in caso di guasti”. Inoltre è stata individuata la figura del caposquadra. “Si chiama Christian e, oltre ad essere un esperto meccanico, fino a quest’anno ha lavorato come insegnante in una scuola di formazione tecnica. Quindi non solo ha le competenze per coordinare tutte le fasi del lavoro, ma sarà in grado anche di animare in prima persona i tre incontri di informazione e sensibilizzazione che vengono realizzati con la popolazione di ogni villaggio prima dell’apertura del cantiere”
“Le altre tecniche resteranno comunque in uso - conclude don Stefano -: in alcune zone della missione il sottosuolo è roccioso e non è perforabile manualmente. Ma la trivellazione manuale è un passo avanti davvero importante, un’arma in più nella nostra lotta alla sete. Per questo ringraziamo di cuore voi e tutte le persone che attraverso il Cesvitem contribuiranno al Progetto Pozzi: siamo davvero felici di poter contare sul vostro aiuto”.
Notizia del 24/11/2013