Progetto Radio Monapo

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Il contesto

In Africa la radio è il principale mezzo di comunicazione e, negli ultimi anni, sta diventando una dei principali protagonisti dei processi di sviluppo e democratizzazione. Dopo decenni di monopolio statale (una sola emittente governativa per paese, che trasmetteva su tutto il territorio nella lingua ufficiale), all’inizio degli anni ’90 le nuove leggi sulla libertà di stampa hanno fatto esplodere il numero delle radio private. In particolare si è assistito al dilagare delle radio comunitarie, piccole emittenti gestite in modo collettivo che hanno riscosso fin da subito un notevole successo di pubblico grazie a trasmissioni in lingua locale incentrate su temi vicini alla gente.

La rapida diffusione delle radio comunitarie sta favorendo la democratizzazione della comunicazione e una trasmissione sempre più veloce delle informazioni, superando in questo altri mass media tradizionali come la carta stampata e la televisione. In un paese come il Mozambico, ad esempio, la diffusione dei quotidiani è fortemente frenata dall’analfabetismo (il 60% degli adulti non sa leggere correttamente il portoghese), dalla scarsità di mezzi economici (il 70% della popolazione vive in condizioni di povertà e non può permettersi nemmeno l’acquisto di un giornale) e dall’arretratezza della rete di trasporti, che impedisce una capillare distribuzione della stampa. In particolare i 305 mila abitanti del distretto di Monapo, nel nord del paese, non hanno a disposizione nemmeno un’edicola e i pochi giornali in circolazione arrivano con giorni di ritardo. Pochissime famiglie possono permettersi l’accesso a internet: i cellulari sono molto diffusi, ma gli utenti di telefonia fissa sono appena 146 e le connessioni, a causa dell’arretratezza delle linee, sono molto lente.

In simili contesti le radio comunitarie sono il mezzo di comunicazione più accessibile, in grado di raggiungere un ampio pubblico con costi di produzione e gestione decisamente più bassi rispetto a quelli di altri media. La radio comunitaria è infatti una radio della comunità, fatta dalla comunità e per la comunità. Ne deriva che non ha fini di lucro, essendo gestita per il beneficio della comunità locale, ed è più partecipativa delle altre radio, grazie al coinvolgimento di volontari che provengono dalla comunità di ascoltatori. Inoltre è in grado di contribuire allo sviluppo della popolazione locale, promuovendo cambiamenti sociali attraverso la trasmissione di programmi di sensibilizzazione e formazione a distanza


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