Progetto Cuaderno y Comida

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Il contesto

Nonostante i notevoli progressi degli ultimi anni, favoriti da una costante crescita economica, il Perù continua ancor oggi a presentare notevoli sacche di povertà. Secondo le statistiche ufficiali il 23,9% della popolazione vive in condizioni di povertà, con punte del 29% al di fuori della capitale Lima e del 48% nelle aree rurali. Lo sviluppo macroeconomico, in pratica, non è stato ancora in grado di garantire la diffusione di un benessere generalizzato.

In questo quadro i soggetti più a rischio sono le donne, il cui accesso all’educazione, alla salute e al lavoro è fortemente limitato da una cronica discriminazione basata sulla subcultura del machismo. Nonostante gli sforzi, anche a livello governativo, per la promozione della parità di genere, il ruolo della donna è nella maggior parte dei casi ancora limitato alla riproduzione e alla cura della famiglia, mentre il potere è riservato, a partire dall’ambito familiare, all’uomo. Tale situazione trova conferma in numerosi indicatori socio-economici. Il tasso di analfabetismo femminile è pari al 9,3%, contro il 3,1% degli uomini. Tra la popolazione sopra ai 25 anni, ha un titolo di studio pari almeno al diploma di scuola secondaria il 61,1% delle donne, contro il 72,8% degli uomini. Il salario mensile di una lavoratrice è in media inferiore di un terzo rispetto a quello di un lavoratore. Il 78,4% delle lavoratrici è impiegata nell’economia informale, caratterizzata da salari ancora più bassi della media, assenza di contratti e di qualsiasi forma di tutela e previdenza sociale. Ma il volto più drammatico di questa situazione emerge dalle statistiche relative alla violenza di genere: il 72,4% delle donne peruviane dichiara di aver subito almeno un episodio di violenza da parte del proprio partner.

Anche per questo motivo, divorzi e separazioni sono all’ordine del giorno: il 25,4% dei nuclei familiari ha una donna come capofamiglia e il 21,5% dei minori di 15 anni vive solo con la madre. Questi bambini e ragazzi, ereditando la condizione vulnerabile delle rispettive madri, sono a loro volta a forte rischio dal punto di vista socio-economico. Il tasso di povertà tra i bambini sotto gli 11 anni sale a oltre il 34%. Il 40% dei bambini nel quintile più povero della popolazione soffre di denutrizione, contro il 7% dei bambini appartenenti a famiglie non povere. Il 35% dei bambini più indigenti è stato bocciato una o più volte, contro il 13% dei bambini di nuclei familiari benestanti.


Questo progetto è sostenuto da:

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Otto per mille
della Chiesa Valdese

(Unione delle Chiese
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Udine
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