Progetto CIP Trujillo

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Il contesto

Con il termine “digital divide” (“divario digitale”) si intende l’impossibilità di accesso alle nuove tecnologie di comunicazione e informatiche. Tale difficoltà, determinata da motivi economici, culturali e infrastrutturali, ha importanti valenze anche dal punto di vista sociale: ad esempio non essere connessi alla rete (o non avere gli strumenti cognitivi per farlo) significa per molti aspetti essere relegati ai margini della società. Negli ultimi anni il tema del digital divide interessa in maniera sempre più forte il Sud del mondo, visto che il vorticoso progredire delle nuove tecnologie rischia di incrementare ulteriormente la forbice con i paesi del Nord. Pur riconoscendo che non basta aumentare il numero di computer in circolazione per risolvere problemi quali l’accesso all’acqua, all’istruzione o alle cure sanitarie, sicuramente le nuove tecnologie, se organicamente introdotte, potrebbero, in tempi e modi adeguati, diventare uno strumento di sviluppo e conoscenza.

Quindi il digital divide è un problema sempre più sentito in tutti i contesti geografici, compreso un paese come il Perù che, per molti aspetti, rientra nel gruppo delle nazioni mediamente sviluppate. Secondo l’ITU (International Telecommunication Unit), l’agenzia delle Nazioni Unite sulle tecnologie informatiche e della comunicazione, il Perù occupa infatti gli ultimi posti tra i paesi del Sudamerica per quanto riguarda la diffusione alle nuove tecnologie: terz’ultimo per livello di accesso, penultimo per numero di linee telefoniche (10,2 ogni 100 abitanti), ultimo per numero di telefoni cellulari (74,2 ogni 100 abitanti). E ancora terz’ultimo per numero di abitazioni provviste di un computer (13,8% del totale) e di accesso a internet (5,6%). In complesso solo il 25,3% della popolazione utilizza internet, in maniera più o meno assidua.

Il governo peruviano, in particolare attraverso il ministero per l’Educazione, è fortemente impegnato in questo campo: tutti i programmi nazionali per l’educazione di base auspicano che gli studenti siano formati all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitale. Lo stesso ministero ha avviato varie iniziative per la riduzione del divario digitale, tra cui il programma “Una laptop por niño” (un pc portatile per ogni bambino), al fine di migliorare la qualità educativa: ad oggi, solo nella regione de La Libertad sono stati distribuiti 11.389 pc portatili, per un totale di 300 scuole coinvolte.

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