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Un emporio contro lo spreco alimentare

Un emporio contro lo spreco alimentare: il Cesvitem c'è!

Aprirà i battenti a settembre a Mirano (VE) un emporio solidale per la raccolta e la ridistribuzione a famiglie in difficoltà delle eccedenze alimentari di mense, supermercati e produttori. Il Cesvitem aderisce al progetto, nella convinzione che un futuro migliore per tutti passi anche da qui.

Un emporio per contrastare lo spreco alimentare e aiutare le famiglie in difficoltà. Progetto più bello e significativo, nell’anno dell’Expo dedicato al diritto al cibo, è difficile da immaginare. Per questo il Cesvitem ha scelto di aderire al progetto dell’Emporio solidale che da settembre aprirà i battenti a Mirano (VE), negli spazi appositamente recuperati di Villa Dissegna: un punto di raccolta, stoccaggio e redistribuzione delle eccedenze alimentari, il centro di una rete che cercherà di dare una risposta il più possibile concreta al fenomeno delle nuove povertà emerse in questi anni di crisi.

Il progetto, gestito come ente capofila dalla cooperativa sociale Primavera e cofinanziato dalla Regione Veneto, si inserisce a sua volta in una più ampia rete di empori in rampa di lancio o già attivi su tutto il territorio regionale. Nello specifico quello di Mirano servirà i territorio di Miranese e Riviera del Brenta, ma con l’ambizione di diventare a breve un punto di riferimento per tutta la provincia. Come funzionerà concretamente? In estrema sintesi sarà il luogo d’incontro tra chi ha cibo in eccedenza, con il rischio di farlo finire al macero (mense scolastiche e aziendali, supermercati, produttori) e chi ha problemi anche solo per far la spesa perché messo in ginocchio dalla crisi. Questi ultimi potranno accedere all’emporio, secondo criteri e modalità elaborati dai Comuni coinvolti nell’iniziativa, e ricevere così un aiuto estremamente concreto per far quadrare i bilanci famigliari.

“Non vogliamo che l’emporio sia un semplice magazzino di generi alimentari - sottolinea Paolo Tosato, direttore della Cooperativa Primavera -, ma un luogo d’incontro attraverso cui prendersi cura delle persone in difficoltà. Per questo un punto qualificante del progetto è la rete di associazioni che hanno già aderito e che con i loro volontari renderanno operativo da tutti i punti di vista l’emporio. L’esperienza che queste associazioni hanno maturato sul campo nell’assistenza alle famiglie bisognose, spesso proprio nel campo della distribuzione di alimenti, sarà determinante per dare gambe all’intero progetto”.

Di questa rete ha scelto di far parte anche il Cesvitem. “Il nostro impegno per i diritti dei popoli del Sud del mondo - sottolinea il presidente del Cesvitem Simone Naletto - non può limitarsi alla gestione di progetti nei paesi in via di sviluppo. Come sottolineato nella nostra mission, un futuro di giustizia e benessere per tutti non può che nascere da un cambiamento forte della concezione di sviluppo, dato che il modello su cui abbiamo fondato la nostra crescita sta mostrando tutti i suoi limiti, ambientali e di giustizia. Per questo è fondamentale abbracciare nuovi modelli e stili di vita, creare assieme un nuovo equilibrio e una nuova idea di sviluppo “sobrio”. È in queste direzione che vanno tante delle attività che realizziamo in Italia, dai laboratori nelle scuole alla raccolta tappi passando per il bazar dell’usato solidale “Di mano in mano”. Ora, con l’adesione al progetto dell’emporio, aggiungiamo un nuovo tassello: siamo infatti convinti che questa iniziativa abbia grandi potenziale, soprattutto laddove, oltre alla raccolta e redistribuzione di cibo, saprà sviluppare azioni di sensibilizzazione rivolte a tutta la cittadinanza”. 

Notizia del 26/06/2015


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