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La legge di stabilità ammazza il non profit

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Una legge ammazza-non profit

In attesa del passaggio in Parlamento, la manovra varata dal Governo taglia di netto le agevolazioni fiscali per le donazioni alle onlus: una mazzata per migliaia di realtà solidali e per i loro sostenitori.

Manovra ammazza non profit. Vita, il magazine del Terzo settore, non usa mezzi termini per definire la Legge di stabilità appena licenziata dal Consiglio dei ministri. In attesa dell’esame del Parlamento, tagli di tutti i tipi, da quelli per il servizio civile a quelli per l’assistenza ai disabili, rischiano di far calare il buio su migliaia di realtà impegnati nel sociale e nella solidarietà. Ma la vera spada di Damocle è rappresentata senza ombra di dubbio dalla nuova normativa in ambito fiscale.

Nel testo della legge figurano infatti molti tagli alle agevolazioni (detrazioni e deduzioni) che, beffa nella beffa, il Governo ha deciso varranno retroattivamente, cioè per l'anno in corso. Significa quindi che le novità, quasi tutte negative per il non profit e i suoi sostenitori, varranno già nella prossima dichiarazione dei redditi 2013 e riguarderanno le donazioni e le spese effettuate da gennaio a dicembre 2012.

Il primo nodo è l’introduzione di una franchigia di 250 euro applicata alle donazioni alle onlus. Se fino ad oggi si poteva detrarre il 19% di qualunque somma erogata a una onlus, con la nuova normativa la detrazione scatterà solo sulla parte della donazione che supera i 250 euro. Fino all’anno scorso donando 100 euro potevo detrarne 19, donandone 300 ne detraevo 57. Dal 2012, donando 100 euro non potrò detrarre nulla, perché sono sotto la franchigia di 250 euro; mentre donandone 300 ne detrarrò appena 9,50, ovvero il 19% dei 50 euro che oltrepassano la franchigia. È evidente come questa norma penalizzi l’esercito dei piccoli donatori, quei cittadini a reddito medio-basso che si sforzano, anche a costo di sacrifici personali, di contribuire come riescono  alle cause sociali e che, donando nella stragrande maggioranza dei casi meno di 250 euro, perderanno qualsiasi vantaggio.

Il secondo nodo è l'introduzione di un tetto massimo a tutte le detrazioni, fissato a 3mila euro l'anno. I contributi alle onlus entreranno in “concorrenza” con altre voci, come ad esempio le agevolazioni riguardanti i mutui per la casa, portando in molti casi ad un rapido sforamento del tetto. In questo modo saranno scoraggiato a donare i grandi donatori privati, che non avranno alcun vantaggio ad effettuare versamenti consistenti. Tra l’altro la norme riguardano anche la legge “Più dai, meno versi”, approvata nel 2005 dopo un lungo percorso e che permette di dedurre fino al 10% del reddito per un massimo di 70mila euro: una norma che aveva avvicinato il nostro paese a gran parte dei paesi occidentali (dove le erogazioni liberali sono incentivate anche da regimi fiscali particolarmente favorevoli) e che ora rischia di essere completamente svuotata di senso. 

Notizia del 25/10/2012


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