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Mutitu Water Project, piccole gocce di solidarietà

Una delle famiglie beneficiarie del Mutitu

Approfondimenti

Mutitu Water Project, piccole gocce di solidarietà

Arrivano dal Kenya le immagini e i ringraziamenti delle famiglie che hanno finalmente accesso all'acqua grazie all'aiuto del Cesivtem e dei sostenitori italiani

Un’altra ondata di solidarietà, partita dall’Italia, arriva in Africa. E il termine “ondata” non è davvero fuori luogo, visto che stiamo parlando di un progetto per la promozione del diritto all’acqua. A fine 2010 avevamo infatti inviato in Kenya 10 mila euro per il Mutitu Water Project, il grande acquedotto di cui stiamo accompagnando la crescita da oltre dieci anni. E a meno di quattro mesi di distanza, dal Kenya sono arrivate le foto e le lettere di ringraziamento relative ai primi lavori realizzati.

Come ricorderete, in questa fase stiamo provvedendo a finanziare la connessione alle linee dell’acquedotto delle abitazioni di 250 famiglie in condizioni di particolare povertà, non in grado di versare il contributo una tantum di 300 euro necessario per l’allacciamento. E i ringraziamenti arrivano proprio dalle prime dieci famiglie che hanno potuto beneficiare dell’aiuto dei sostenitori italiani.

“Vi ringrazio a nome della mia famiglia - scrive Serah - per il vostro aiuto e per aver fatto arrivare l’acqua nella nostra casa: siate certi che non dimenticheremo mai quello che avete fatto per noi”. “Grazie per l’acqua - sottolinea Cyrus -: in un’area semiarida come quella in cui viviamo, l’acqua è vita”. “A causa della crisi - spiega Nancy - la nostra famiglia è troppo povera e non sarebbe mai stata in grado di pagare la connessione della nostra casa al Mutitu. Il vostro aiuto è stato indispensabile”. Bastano poche parole per capire cosa voglia dire una vita senz’acqua: “Prima del vostro aiuto - spiega John - ogni giorno eravamo costretti a camminare per più di quattro chilometri per raggiungere la fonte d’acqua più vicina. Ora la nostra vita è completamente cambiata”. O,come scrive Bernice, “Io di chilometri dovevo farne dieci, a piedi, trasportando fino a 25 litri d’acqua per volta. Per questo ho un dolore cronico alle braccia. Adesso, finalmente, anche le mie mucche hanno acqua da bere”. “Forse – conclude Antony - non potete immaginare cosa voglia dire non avere acqua, non poter coltivare nemmeno un piccolo orto, non avere l’acqua che serve tutti i giorni in casa. Ora tutto questo appartiene al passato”.

Il Mutitu Water Project è un grande acquedotto voluto dalla popolazione di un ampio territorio (circa 100 kmq) a cavallo tra i distretti di Nyeri, Nyandura e Laikipia (Kenya centrale), organizzata attorno alla parrocchia cattolica di Mugunda. Nel 1996, dopo l’ennesima epidemia di tifo causata dall’utilizzo di fonti inquinate, si cominciò a studiare la possibilità di costruire un acquedotto per sfruttare le acque del fiume Makirwaki, nell’adiacente Parco Nazionale Nyandarua. Nacque così il Mutitu Water Project (“mutitu” in swahili significa “foresta”), un grande progetto di idraulica rurale coordinato dal missionario italiano don Romano Filippi. Oggi, a quasi undici anni dall’avvio dei lavori, risultano posate e funzionanti 130 linee (per una lunghezza complessiva di oltre 350 chilometri) e 25 cisterne. Lungo le linee sono stati installati circa 1.500 punti di erogazione, tra cui 94 water point comunitari, 48 allacciamenti presso strutture pubbliche e oltre 1.300 connessioni da case private., che garantiscono un rifornimento costante d’acqua a oltre 14 mila persone.

Notizia del 27/04/2011


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